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venerdì 7 marzo 2008

L'arte del cosplay

Ecco una definizione spudoratamente tratta da wikipedia, che nelle spiegazioni è sempre il migliore:


"Cosplay è la pratica che consiste nell'indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire. Poiché il fenomeno ha avuto origine in Giappone, il personaggio rappresentato da un cosplayer viene spesso scelto tra quelli individuabili nei manga e negli anime giapponesi (rispettivamente, per i più ignoranti, fumetti e cartoni animati), ma non è raro che il campo di scelta si estenda ai tokusatsu, ai videogiochi alle band musicali, particolarmente di artisti J-Pop e J-Rock (musica pop e rock giapponese), ai giochi di ruolo, ai film e telefilm e ai libri di qualunque genere e persino alla pubblicità.
Il termine è una contrazione delle parole inglesi costume ("costume") e play ("interpretare/recitare"), che descrivono accuratamente l'hobby di divertirsi vestendosi come il proprio personaggio preferito. Oltre a travestirsi in occasione di manifestazioni pubbliche come i convegni sugli anime, non è inusuale per gli adolescenti giapponesi radunarsi assieme ad amici con la stessa passione solo per fare del cosplay.
La principale differenza tra il cosplay ed il vestirsi in costume praticato negli Stati Uniti e in Europa è che in Giappone le persone tipicamente si vestono come i personaggi di anime, manga, o videogiochi giapponesi, piuttosto che vestirsi come personaggi di Star Trek o in costumi rinascimentali, anche se ultimamente anche in Giappone stanno prendendo piede cosplay ispirati ad opere occidentali, grazie anche al successo internazionale di opere quali Harry Potter o la trilogia di film del Signore degli Anelli o la celebre saga di Star Wars. Un'altra differenza è che gran parte dei mascheramenti negli Stati Uniti e in Europa è legata ad eventi particolari come convegni e festival.
Il cosplay si è diffuso in tutto il mondo negli ultimi anni, unendosi al vestirsi in costume per i convegni di fantascienza in Nord America ed Europa, oltre che ad altri particolari tipi di ritrovi in costume, come le rievocazioni storiche di certe battaglie o avvenimenti, i raduni di giochi di ruolo dal vivo o per il carnevale.
Una piccola nicchia in questo campo è costituita dai dollers, il termine che indica un attore dilettante di kigurumi. Questi cosplayer indossano maschere (che li fa definire in giapponese anche animegao, ovvero "faccia da anime") e una calzamaglia completa per trasformarsi completamente nel loro personaggio.Una definizione adottata in certi casi è quella di cross-players, da "cross-dressing" e "cosplayer": si usa talvolta per indicare coloro che abitualmente realizzano cosplay di personaggi del sesso opposto rispetto al loro. Non si tratta comunque di una vera e propria nicchia della sottocultura cosplay, ma di una definizione a volte usata in modo improprio e non accettata da tutti gli appartenenti alla sottocultura.
Le migliori cosplayers giapponesi si possono trovare ogni domenica ad Harajuku, quartiere di Tokyo, dove decine di ragazze si incontrano per mostrare i propri vestiti ai turisti incuriositi e ai fotografi".
I cosplay possono essere fatti in gruppo (vedi prima foto, un gruppo di guerriere sailor al completo), in coppia (vedi foto in alto, che ritrae me e un mio amico in versione acerrimi nemici, come potete vedere dalla scenetta a lato, che potete ingrandire cliccandoci su), o individualmente.
Ma non è tutto! Per dimostrarsi veramente in grado, i cosplayers spesso sfidano la nostra capacità di stupirci e curano moltissimo anche i dettagli e gli accessori dei propri personaggi. In testa a questo elenco abbiamo sicuramente le armi (vedi foto in basso), spesso di dimensioni mastodontiche, poi diversi peluche di eventuali "animaletti" o "folletti" spesso accompagnatori del personaggio, e ciondoli e pendagli (anche anelli, catene, orecchini, etc.).
Va ricordato che in Giappone fare il cosplayer è un vero e proprio mestiere per alcuni, che riescono a mantenersi con i compensi che prendono da diverse fiere, che li assumono come "ragazze/i immagine". Da noi invece questo non è assolutamente possibile, e anzi i cosplayers si recano volontariamente alle fiere. C'è da dire che almeno, per fortuna, una volta pagato l'ingresso alla fiera (5-10 €), l'iscrizione alla gara cosplay è gratuita. La fiera italiana più importante e conosciuta, per i fumetti ma anche per il cosplay, è quella di Lucca, che si tiene ogni anno nel mese di novembre e dura tre giorni. Anche se sono comunque molto importanti quelle di Milano, Roma, Napoli e Mantova. Un altro appunto è che, secondo l'etica della maggioranza dei cosplayers, il costume e gli accessori vanno confezionati artigianalmente, e non comprati su www.ebay.com e nemmeno fatti fare in sartoria. E vi assicuro che in quel caso un vero cosplayer se ne accorgerà, perchè non è raro che in fiera qualcuno vi chieda consigli sulla realizzazione di un costume, specie se nota che il vostro è fatto molto bene. Ci sono anche siti che vi daranno ottimi consigli su come confezionarli, ad esempio c'è una sezione apposita su www.manga.it, dove registrandovi potrete anche fare domande.
Un altro paio di link interessanti sono http://www.cosplay.com/, poi abbiamo http://www.anacosplay.it/, che è il sito ufficiale dell'associazione cosplayers italiani, in cui troverete l'elenco delle fiere del fumetto e del gioco a cui è possibile sfilare in cosplay.
In realtà ci sarebbe da parlare di cosplay per ore, quindi mi accontento di avervi messo una buona pulce nell'orecchio. Se siete interessati a saperne di più su internet ci sono centinaia di siti molto più completi di questo sull'argomento, dato che il mio blog vuole parlare del fantasy e degli eventi ad esso annessi in modo più blando e diffuso, senza soffermarsi su un preciso argomento.
Saluti!

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