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venerdì 18 gennaio 2008

La tredicesima costellazione: Ofiuco

Un sabato sera di dicembre sono andata all'astronomio di San Benedetto Po, Provincia di Mantova, con un tempo orribile.
Indi per cui, anzichè guardare le stelle, io e il mio ragazzo (e uno sparuto gruppetto di appassionati) ci siamo messi ad ascoltare il proprietario e costruttore dell'astronomio stesso, che ci ha tenuto lezione su parecchi, interessantissimi argomenti.
E tra le tante cose che ha detto, ho scoperto di non essere del segno del sagittario!!! Io…un sagittario ascendente scorpione, che si ritrovava in tutte le sue caratteristiche!
Dunque, sono del segno dell’OFIUCO, che va dal 30 novembre al 17 dicembre!
Quasi tutti conoscono le 12 costellazioni dello zodiaco, l’immaginaria fascia della volta celeste che si trova "a cavallo" del piano dell’orbita terrestre. Pochi sanno, però, che le costellazioni zodiacali in realtà sono… 13! Sì, perché oltre a quelle ben note ce n’è un’altra, che a tutti gli effetti fa parte della fascia zodiacale: Ofiuco, detta anche Serpentario.
Ofiuco è situata tra lo Scorpione e il Sagittario, fra i -30 e i +15 gradi di declinazione. Ofiuco in greco vuol dire "serpentario" (da "ofis", cioè serpente) e la costellazione raffigura idealmente un gigante che tiene in mano un serpente. Un tempo la costellazione di Ofiuco era unita a quella del Serpente; oggi invece vengono distinte.
Ma perché la costellazione di Ofiuco non è mai stata contemplata fra le costellazioni zodiacali? Furono gli astrologi e non gli astronomi a ignorarla (maledette leggi del mercato...):
considerando per comodità solo 12 costellazioni zodiacali, si poteva abbinare ognuna di queste a un mese dell’anno (così le panzane che ci rifilano sui giornali e in televisioni sono più commerciabili, no?). Fu l’astronoma inglese Jacqueline Mitton della Royal Astronomical Society a sollevare la questione della tredicesima costellazione, nel 1995. In realtà, anche la suddivisione in "segni zodiacali" corrispondenti a un mese dell’anno è un’approssimazione, perché le costellazioni reali non coprono esattamente ciascuna un dodicesimo di fascia zodiacale, bensì hanno estensioni diverse fra loro.

Qui in basso riporto la tabella che vi indicherà il vostro VERO segno zodiacale, senza panzane:

Capricorno: Dal 19 gennaio - Al 15 febbraio
Acquario: Dal 16 febbraio - All'11 marzo
Pesci: Dal 12 marzo - Al 18 aprile
Ariete: Dal 19 aprile - Al 13 maggio
Toro: Dal 14 maggio - Al 20 giugno
Gemelli: Dal 21 giugno - Al 19 luglio
Cancro: Dal 20 luglio - Al 19 agosto
Leone: Dal 20 agosto - Al 15 settembre
Vergine: Dal 16 settembre - Al 30 ottobre
Bilancia: Dal 31 ottobre - Al 22 novembre
Scorpione: Dal 23 novembre - Al 29 novembre
Ofiuco: Dal 30 novembre - Al 17 dicembre
Sagittario: Dal 18 dicembre - Al 18 gennaio


Come si può vedere si tratta di una corrispondenza ben diversa da quella solitamente usata dagli astrologi che si ostinano a usarne una risalente a oltre 2000 anni fa e del tutto scorretta.


E per concludere, riporto anche la leggenda di Ofiuco (dato che ogni costellazione ha una sua storia e non era, secondo la mitologia, lì per caso):


I Greci lo identificarono con Asclepio, il dio della medicina. Asclepio era figlio di Apollo e di Coronis (sebbene qualcuno sostenga che sua madre fosse Arsinoe). La leggenda narra che Coronis tradì Apollo con un mortale, Ischys, mentre era incinta di un figlio di Apollo. Un corvo portò al dio la brutta notizia ma invece della ricompensa che si aspettava, che fino a quel momento era stato bianco candido, fu maledetto dal dio che lo fece diventare nero.In un impeto di gelosia Apollo colpì Coronis con una freccia. Piuttosto che vedere il suo bambino morire con lei, il dio strappò il feto dal grembo della madre mentre le fiamme della pira funeraria l’avvolgevano, e lo affidò a Chirone, il centauro saggio (rappresentato nel cielo dalla costellazione del Centauro).Chirone allevò Asclepio come un figlio e gli insegnò le arti della guarigione e della caccia. Asclepio divenne talmente abile nella medicina che non solo riuscì a salvare vite umane, ma anche a resuscitare i morti. Una volta, a Creta, Glauco, il giovane figlio del re Minosse, mentre stava giocando cadde dentro un barattolo di miele e vi annegò. Asclepio era intento a osservare il corpo di Glauco, quando un serpente si avvicinò. Lui prontamente l’uccise con il suo bastone; allora si fece avanti un altro serpente con in bocca un’erba che depose sul corpo di quello morto, che magicamente ritornò in vita. Asclepio prese la stessa erba e la pose sul corpo di Glauco, e l’effetto magico si ripeté. (Robert Graves sostiene si trattasse di vischio che per gli antichi aveva forti proprietà rigenerative.) A causa di quest’incidente, dice Igino, Ofiuco è rappresentato in cielo con in mano un serpente, che è divenuto il simbolo del recupero della salute per la caratteristica che i serpenti hanno di cambiare pelle ogni anno, come se ogni volta rinascessero.Altri, però, dicono che Asclepio ricevette dalla dea Atena il sangue di Medusala Gorgone. Il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso, ma quello del fianco destro aveva il potere di fare risorgere i morti.Uno degli uomini che si suppone Asclepio abbia resuscitati fu Ippolito, figlio di Teseo, che morì precipitando dal suo carro (qualcuno lo identifica con la costellazione dell’Auriga). Mentre prendeva le erbe guaritrici, Asclepio toccò per tre volte il torace del ragazzo, pronunciando parole propiziatrici ed Ippolito sollevò la testa.
Ade, dio del Mondo dell’Oltretomba, si rese presto conto che il flusso di anime morte nel suo regno si sarebbe drasticamente ridotto se questa tecnica fosse diventata di conoscenza comune. Protestò presso Zeus, il dio suo fratello, e quello colpì Asclepio con la folgore. Apollo si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus. Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita) e lo pose fra le stelle come costellazione di Ofiuco.
Spero, con questo post, di avervi "illuminato" almeno un po'! :)

martedì 8 gennaio 2008

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE

Ed ecco una delle uscite più interessanti previste per questo 2008: Harry Potter e i doni della morte!!! Di J.K. Rowling!! Oddio, precisiamolo, è uscito in Italia ma il finale in qualche modo tutti l'avevano un po' saputo!! Fughe di notizie da tutte le parti!! Internet forniva in via illegale la traduzione non ufficiale del libro due giorni dopo l'uscita della versione in inglese!! Quindi un po' chi attraverso i programmi appositi, un po' chi si è tradotto di persona il libro in madrelingua, un po' chi è andato su internet alla ricerca di spoilers, recensioni e schede libro, lo sapevamo un po' tutti!!! Poi il telegiornale ha pensato bene, il mezzogiorno del 6 gennaio, di dire per intero il finale (roba che se io non avessi già saputo come andava a finire probabilmente avrei spento la tv e non avrei mai più guardato un telegiornale di quella rete televisiva).
Comunque qui non farò alcuna anticipazione, tranquilli!
Tra l'altro la trama è già stata rigirata in 1250 salse, dunque non ritengo importante dilungarmici su!
Tutto ciò che voglio dire è che questo libro non è né il più bello né il più brutto della serie (ma ce n'è davvero uno brutto? personalmente non ho gradito da morire il prigioniero di Azkaban, ma tutto sommato sono tutti e 7 libri ben leggibili, fluenti e graditi), anche se certamente dalla metà - 3/4 in poi diventa forse il più scontato.
Ha i suoi morti da piangere, come è diventata ormai consuetudine dal 4° libro in poi, ma tutto sommato il protagonista ce la fa a mettere a posto il peggio. La copertina italiana non è bellissima, personalmente preferisco quella riportata nell'immagine sopra, comunque la lunghezza è media (704 pagine) ed è più che apprezzabile che sia tutto stampato con materiali interamente riciclati. Quindi niente alberi abbattuti! E come sempre una parte del profitto devoluto in beneficienza! Ora che la saga è conclusa, le domande che martellano le teste dei più è se la Rowling abbia intenzione o meno di scrivere un'altro ciclo... Visti i guadagni del giovane maghetto, la Rowling è ora la donna più ricca del mondo, e surclassa persino la Regina d'Inghilterra!
Quindi potrebbe tranquillamente (fans permettendo, cosa di cui dubito), andare in pensione e vivere il resto dei suoi anni più nel lusso di Bill Gates! Ma lo farà davvero, lasciando milioni di fans a bocca asciutta? Speriamo di no!!
E mi raccomando leggetelo, il mio voto a questo libro è un bell'8, a parer mio non raggiunge il livello delle notti insonni trascorse convulsamente avvinghiata a Harry Potter e il Calice di Fuoco e a Harry Potter e l'Ordine della Fenice, ma vale ugualmente la pena!!! (e il prezzo, per quanto ingente!!!).
Affrettatevi!! E restiamo, come sempre, in attesa del prossimo film Harry Potter e il Principe Mezzosangue... :)

Una nuova uscita: gli Elfi d'Inverno!

Ed ecco dal 22 novembre nelle librerie l'ultimo capolavoro di Bernard Hennen, scrittore tedesco di recente successo in Italia attraverso il ciclo degli "Elfi", di cui "gli Elfi d'Inverno" è la seconda uscita.
Dopo il primo "Gli Elfi" e il secondo "Gli Elfi d'inverno", è previsto l'inedito "La luce degli Elfi" e il quarto Elfenkonigin (la traduzione italiana del titolo non è ancora stata decisa) previsto per la fine del 2008.

A tutto questo si aggiunge un secondo ciclo, quello delle maree, che ha visto ne "Il Vate" la sua prima e finora unica uscita.

Ma torniamo agli elfi d'inverno, di cui finora sono riuscita, ahimè, a leggere solo un centinaio di pagine, per mancanza di tempo. Finora la storia è incentrata nel regno degli elfi, in cui la regina Emerella (ricordate?) sta partecipando con la sua fedele guardia Oromis (il maestro spadaccino che ha raggiunto la perfezione in ben 27 arti dell'uccisione... Un figo!!) a una festa importantissima, in cui dovrebbe essere riconfermato con una votazione di principi elfici il trono alla regina. Ma ecco che i troll attaccano il porto della città, ferendola gravemente e dando inizio ad una incredibile fuga di un manipolo di coraggiosi guerrieri elfi e centauri attraverso i condotti dell'acqua potabile del paese in fiamme, nella speranza di condurre in salvo Emerella attraverso la palude di mangrovie... Non sanno che grazie alla sciamana Skanga il capo dei Troll sa esattamente dove trovarli...!

In mezzo a questo casino si destreggia anche la storia di Alfadas, figlio dell'uomo Mandred e della donna Freya, pur tuttavia cresciuto per ben vent'anni nel regno degli elfi. L'uomo cerca di vivere una vita tranquilla e pacifica come capo del villaggio di Firnstayn, ma non può scordare gli anni trascorsi in mezzo ai figli degli Albi, indi per cui non riesce a darsi pace nella sua vita comune e priva di avventure al fianco di una brava moglie e della sua bambina.

Resterà in mezzo agli uomini o, alla vigilia di questa terribile guerra tra elfi e trolls, accorrerà in aiuto della razza che lo ha allevato e cresciuto, insegnandogli il loro sapere e le loro abilità?

Ai posteri l'ardua sentenza! :)