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martedì 27 gennaio 2009

Le profezie dei Maya

Signori, sono stata nuovamente illuminata.
Ebbene si.
Recentemente ho letto un libro (un po' datato in realtà) intitolato "Le profezie dei Maya", scritto da Maurice Cotterell e Adrian Gilbert.
Secondo i Maya ci furono cinque Ere cosmiche, ognuna dominata da un diverso Dio.
Le precedenti quattro Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con degli immani sconvolgimenti ambientali.
Alcuni studiosi affermano che la prima civiltà - quella distrutta
dall’Acqua - era Atlantide. Nel Popol Vuh dei Maya Quiché, si legge: "un diluvio fu suscitato dal Cuore del Cielo...
una pesante resina cadde dal cielo.. la faccia della terra si oscurò,
e una nera pioggia cadde su di essa, notte e giorno".

Già questa teoria di per sé era veramente interessante. Si supponeva infatti che Atlantide fosse un continente a parte, esistito circa tra il 12.000 a.C. e il 9.000 a.C.
E che, accortisi dell'innalzamento dei mari (guarda caso il periodo storico coincide con lo scioglimento dei ghiacci successivo alla seconda glaciazione), una parte dei suoi abitanti fuggì via, colonizzando in parte l'Africa e in parte le Americhe.
Troviamo tracce dell'effettiva esistenza di Atlantide anche nei testi di Platone, che la definì "una terra aldilà delle colonne d'Ercole, tecnologicamente avanzata, dalla cui invasione coloniale noi europei fummo salvati in seguito a un'enorme catastrofe naturale che la spazzò via".
(non ricordo le parole esatte, ma il succo è questo).

Le altre ere si conclusero per una tempesta (causa il vento, quindi uragani), per il fuoco liquido (vulcani) e per la terra (terremoti).
Secondo il calendario Maya, l’attuale Età dell’Oro (la quinta), terminerà nel 2012.
I Maya avevano una vera ossessione per il tempo, in quanto convinti che esso fosse ciclico. E che la stessa influenza e le stesse conseguenze si ripetessero in ogni determinato periodo nella storia.

Fu Diego de Landa - il primo e più esauriente occidentale a venire a contatto e a studiare approfonditamente la cultura maya - a scrivere nei suoi diari: " Riuscivano (i Maya) a calcolare meravigliosamente le loro epoche, e così era facile per un vecchio con il quale mi capitò di parlare, di ricordare tradizioni che risalivano a trecento anni prima. Chiunque abbia messo ordine al loro calcolo dei katun, fosse stato anche il diavolo, lo ha fatto con una esattezza mai nel passato eguagliata."

Tra parentesi, mia nota, un katun corrisponde ad un tempo di circa 20 anni.
Grazie al Codice di Dresda (uno dei tre codici Maya sopravvissuti - per puro miracolo - alla furia della conquista spagnola, che come sappiamo fece purtroppo terra bruciata dell'intera cultura Maya) sappiamo che i Maya erano astronomi eccellenti, ben più avanti degli europei di quell'epoca.
Essi sapevano prevedere le eclissi, conoscevano la rivoluzione sinodica di Venere, sapevano prevedere il moto della costellazione di Orione, delle Pleiadi, conoscevano i tempi di inversione del campo magnetico terrestre e la ciclicità delle macchie solari (seee ciao grazie, noi ancora credevamo che la terra fosse piatta!!!).
Ma da dove gli deriva questa conoscenza (appurata, perchè trascritta nel codice di Dresda)?
E qui torniamo all'ipotesi degli abitanti di Atlantide, che sbarcarono nelle americhe, portando qui gran parte delle loro leggende, conoscenze, tradizioni religiose. E' effettivamente un po' difficile altrimenti spiegare l'esistenza di reperti archeologici raffiguranti persone o semidivinità con lineamenti tipicamente africani (pelle nera, labbra e mascella pronunciate, etc) in un popolo dalla pelle rossa, che non dovrebbe mai aver avuto alcun contatto oltreoceano, no?
E Platone come faceva a sapere dell'esistenza di questa terra, in un periodo storico in cui vigeva il limite delle "colonne d'ercole", e nei suoi testi parla anche esplicitamente del fatto che la terra non fosse piatta ma che si potesse farne il giro completo??

Inoltre, a dimostrazione dell'intelligenza dei Maya, essi usavano diversi calendari.
Uno era di 365 giorni (ebbene si, anno SOLARE, CIOE' SAPEVANO CHE IL SOLE NON GIRAVA ATTORNO ALLA TERRA BENSì IL CONTRARIO, E CHE IL CICLO IMPIEGAVA 365 GIORNI).
Poi c'era il lungo computo, per la descrizione di periodi di tempi più lunghi, basato sui movimenti del pianeta Venere. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere (CIOE' SAPEVANO QUANDO ERA NATO VENERE, NOTARE BENE, COSA REALE), e ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni.
Questo calendario è così preciso, fatto da sacerdoti che erano anche astronomi, filosofi e scienziati, che l'eclissi solare dell'11 agosto 1999 si è verificata con 33 secondi di ritardo rispetto al tempo previsto dai Maya, previsione fatta intorno al 3.000 a.C.!

(.........e noi europei ci esaltavamo di aver scoperto la polvere da sparo..........)

Il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 22 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya erano del tutto sicuri dell'attuale ciclo ed erano altrettanto convinti che fosse l'ultimo. Quando il mondo avrà completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose inondazioni, terremoti e incendi: uno scenario molto simile alle profezie del Nuovo Testamento.

E' facile capire perchè questa profezia dei Maya abbia così suggestionato gli uomini di oggi. Se si prova ad immaginare a una causa di distruzione del pianeta la prima cosa che viene in mente è il global warming: innalzamento degli oceani, ecc.. Ma tante altre ipotesi vengono alla mente: caduta di un meteorite, eruzioni spaventose. E c'è chi immagina anche che l'acqua che invaderà il mondo, possa essere quel nuovo quinto elemento sprigionato dagli esperimenti del Large Hadron Collider (l'acceleratore di cellule del CERN) che - guarda caso - stanno per iniziare a Ginevra, e che saranno pienamente effettivi proprio intorno al 2012...

Secondo i ricercatori Maurice Cotterell e Adrian Gilbert, i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da un'inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell’asse del pianeta. La Terra infatti subirebbe periodicamente una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare. Ciò provocherebbe scenari apocalittici, come descritto dallo storico Immanuel Velikvosky nel suo libro "Earth in Upheaval".
"...Un terremoto farebbe tremare il globo intero. Aria e acqua si muoverebbero di continuo per inerzia, la Terra sarebbe spazzata da uragani e i mari investirebbero i continenti... La temperatura diverrebbe torrida e le rocce verrebbero liquefatte, i vulcani erutterebbero, la lava scorrerebbe dalle fratture nel terreno squarciato, ricoprendo vaste zone. Dalle pianure spunterebbero come funghi le montagne, che continuerebbero a salire sovrapponendosi alle pendici di altre montagne e causando faglie e spaccature immani.
I laghi sarebbero inclinati e svuotati, i fiumi cambierebbero il loro corso, grandi estensioni di terreno verrebbero sommerse dal mare con tutti i loro abitanti. Le foreste sarebbero divorate dalle fiamme e gli uragani e i venti impetuosi le strapperebbero dal terreno... Il mare, abbandonato dalle acque, si tramuterebbe in un deserto. E se lo spostamento dell’asse fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro.
Lo spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo...
Nel caso di un rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie di animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovine".

Lo scenario ipotizzato da Velikovsky, presuppone la fine della vita sul pianeta terra. Per le persone che ignorano la fisica può sembrare eccessivo. Alcuni direbbero farneticazioni, ma vi assicuro che nell’universo eventi del genere sono all’ordine del giorno. Inoltre basterebbe un asteroide di grosse dimensioni che colpisse il nostro pianeta per evocare scenari del genere. L’assurdo è che tutto questo sarebbe naturale. Quello che non è naturale è credere che sia impossibile. Sono sicura che se l’uomo avesse la consapevolezza di quanto è fragile e precaria la sua esistenza su questo pianeta perderebbe l’illusione di essere invincibile.

Velikovsky , oltre a ricalcare le leggende Maya, espone scientificamente le profezie del monaco Basilio Cotterell, e in base ai suoi studi sull’attività delle macchie solari e sul calendario Maya ha concluso che la profezia relativa alla fine della quinta Era deriva da un calcolo della prossima inversione del campo magnetico terrestre, CHE AVVERRA' REALMENTE, SCIENTIFICAMENTE PROVATO, nel dicembre del 2012.

Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma io penso che tutto questo dovrebbe semplicemente portarci a una conclusione: quella di studiare meglio la grande cultura maya, quella di un popolo terribile e misterioso, intorno al quale le nostre conoscenze sono ancora molto scarse...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ti sembra di esagerare con le conlcusioni catastrofiche?
E poi non credo che l' uomo si senta immortale, semplicemente ha represso l' idea della morte per paura.

Profezie sulla fine del mondo ne hanno fatto a centinaia.

Comunque il nuovo testamento dice: vegliate, perché non sapete ne il giorno ne l' ora.

E io credo che sia la cosa migliore da fare, vivere con pienezza e sopratutto "vegliare", sapendo che la vita in questo piano ha un inizio e una fine, senza chiedersi troppo quando sarà il giorno del trapasso.

Ps: ho visto le tue foto, complimenti alla mamma!

ciao

Lydoath ha detto...

Bè alla fine ognuno è libero di scegliere la propria filosofia di vita. Ovvio che essendo il mio blog io esprima la mia. Credo che si, la maggior parte dell'umanità scelga di NON vedere. MOLTE cose, perchè le ritiene brutte. Tra cui la fame ed altri problemi del terzo mondo.
Comunque questa è solo la mia opinione.
E grazie per i complimenti :)