BENVENUTI NEL MIO REGNO, MAGICIANS!! Qui potrete postare, condividere opinioni, comunicare con persone divorate dalla vostra stessa passione: il Fantasy!!! Discussioni su libri, cinema, manga, anime, collezionismo, gadgets, link utili, immagini, news... TUTTO QUESTO E MOLTO DI PIÙ, MA SOLO QUI, IN MAGICIANS KINGDOM!

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venerdì 29 febbraio 2008

Licia Troisi, nuove uscite e incontri!

Il tempo scarseggia come sempre, sarò brevissima!!
Il 26 febbraio è uscito il nuovo libro di Licia Troisi, i dannati di Malva, edito da Verdenero e scritto per denunciare l'aumento dell'ecomafia in Italia (dunque scopi buoni!!). Io l'ho comprato al costo di 7 €, è piuttosto piccolo, l'ho letto in treno in un paio d'ore. Trama semplice, scrittura semplice, ma è stata ugualmente una lettura piacevole!

Ecco la trama: Malva, la scintillante città di vetro e metallo, circondata dalla foresta. E laggiù, scavata nella terra, l'altra città oscura e bestiale. Sopra gli umani, sotto i loro schiavi. È questo il mondo diviso in cui si muove Telkar, il mezzosangue cresciuto tra i privilegi, ma segnato dal marchio infamante dei Drow. E quando a Malva cominciano le morti misteriose, sarà lui a offrirsi per una missione quasi impossibile, scendere nelle viscere della città e scoprire il colpevole. Un viaggio nelle tenebre e nella paura, tra macchinari infernali e veleni mortali, da cui Telkar uscirà completamente trasformato.

A questo link poi potrete trovare il prologo, dal sito ufficiale di licia troisi: http://www.liciatroisi.it/prologo_dannati.php

Ad aprile uscirà poi "la ragazza drago", ecco la trama, sempre dal sito ufficiale: Sofia sa che a tredici anni non ti adotta più nessuno. La vita all'orfanotrofio le sembra un libro in cui la stessa pagina si ripete all'infinito, fino a quando un giorno un professore di antropologia non la prenda con sé. Sarà lui a rivelarle che il neo sulla sua fronte è il segno che in lei dimore lo spirito del drago Thuban.Tremila anni fa questa potentissima creatura sconfisse Nidhoggr, la perfida viverna che voleva distruggere l'Albero del Mondo e alterare per sempre l'equilibrio della Natura.Thuban lo imprigionò nelle viscere della Terra, ma il sigillo è sempre più debole: nutrendosi della rabbia e della stupidità degli uomini, e servendosi di feroci emissari, Nidhoggr sta per tornare. Tocca a Sofia e agli altri prescelti fermarlo nell'ultima, definitiva battaglia.La ragazza drago deve solo scegliere di credere al suo dono...

Questa saga dovrebbe essere ambientata proprio in Italia, più precisamente nella zona dei Castelli romani.

Ultima news: domenica 02 marzo Licia Troisi sarà presente al Comics & Games 2008, a Mantova, alle ore 11.00 per presentare il suo libro "I Dannati di Malva", alle ore 14.00 per autografare i libri! Inutile dire che ci sarò! Il tutto si tiene al Palabam, viale Favorita, per ulteriori informazioni vi rimando al sito ufficiale della fiera del fumetto e del gioco, ovvero www.mantovacomics.it

Se qualche appassionato vuole, c'è anche il cosplay, sia sabato sia domenica. A Mantova abbiamo, a 15 minuti a piedi dal centro, in località Cittadella, anche un ristorante giapponese, si chiama Taiboku. Così gli appassionati sapranno anche dove mangiare! :) Inoltre in zona stadio c'è il "Tè", ovvero giostre e bancarelle per grandi e piccini!

Devo scappareeeeeee!!!

venerdì 18 gennaio 2008

La tredicesima costellazione: Ofiuco

Un sabato sera di dicembre sono andata all'astronomio di San Benedetto Po, Provincia di Mantova, con un tempo orribile.
Indi per cui, anzichè guardare le stelle, io e il mio ragazzo (e uno sparuto gruppetto di appassionati) ci siamo messi ad ascoltare il proprietario e costruttore dell'astronomio stesso, che ci ha tenuto lezione su parecchi, interessantissimi argomenti.
E tra le tante cose che ha detto, ho scoperto di non essere del segno del sagittario!!! Io…un sagittario ascendente scorpione, che si ritrovava in tutte le sue caratteristiche!
Dunque, sono del segno dell’OFIUCO, che va dal 30 novembre al 17 dicembre!
Quasi tutti conoscono le 12 costellazioni dello zodiaco, l’immaginaria fascia della volta celeste che si trova "a cavallo" del piano dell’orbita terrestre. Pochi sanno, però, che le costellazioni zodiacali in realtà sono… 13! Sì, perché oltre a quelle ben note ce n’è un’altra, che a tutti gli effetti fa parte della fascia zodiacale: Ofiuco, detta anche Serpentario.
Ofiuco è situata tra lo Scorpione e il Sagittario, fra i -30 e i +15 gradi di declinazione. Ofiuco in greco vuol dire "serpentario" (da "ofis", cioè serpente) e la costellazione raffigura idealmente un gigante che tiene in mano un serpente. Un tempo la costellazione di Ofiuco era unita a quella del Serpente; oggi invece vengono distinte.
Ma perché la costellazione di Ofiuco non è mai stata contemplata fra le costellazioni zodiacali? Furono gli astrologi e non gli astronomi a ignorarla (maledette leggi del mercato...):
considerando per comodità solo 12 costellazioni zodiacali, si poteva abbinare ognuna di queste a un mese dell’anno (così le panzane che ci rifilano sui giornali e in televisioni sono più commerciabili, no?). Fu l’astronoma inglese Jacqueline Mitton della Royal Astronomical Society a sollevare la questione della tredicesima costellazione, nel 1995. In realtà, anche la suddivisione in "segni zodiacali" corrispondenti a un mese dell’anno è un’approssimazione, perché le costellazioni reali non coprono esattamente ciascuna un dodicesimo di fascia zodiacale, bensì hanno estensioni diverse fra loro.

Qui in basso riporto la tabella che vi indicherà il vostro VERO segno zodiacale, senza panzane:

Capricorno: Dal 19 gennaio - Al 15 febbraio
Acquario: Dal 16 febbraio - All'11 marzo
Pesci: Dal 12 marzo - Al 18 aprile
Ariete: Dal 19 aprile - Al 13 maggio
Toro: Dal 14 maggio - Al 20 giugno
Gemelli: Dal 21 giugno - Al 19 luglio
Cancro: Dal 20 luglio - Al 19 agosto
Leone: Dal 20 agosto - Al 15 settembre
Vergine: Dal 16 settembre - Al 30 ottobre
Bilancia: Dal 31 ottobre - Al 22 novembre
Scorpione: Dal 23 novembre - Al 29 novembre
Ofiuco: Dal 30 novembre - Al 17 dicembre
Sagittario: Dal 18 dicembre - Al 18 gennaio


Come si può vedere si tratta di una corrispondenza ben diversa da quella solitamente usata dagli astrologi che si ostinano a usarne una risalente a oltre 2000 anni fa e del tutto scorretta.


E per concludere, riporto anche la leggenda di Ofiuco (dato che ogni costellazione ha una sua storia e non era, secondo la mitologia, lì per caso):


I Greci lo identificarono con Asclepio, il dio della medicina. Asclepio era figlio di Apollo e di Coronis (sebbene qualcuno sostenga che sua madre fosse Arsinoe). La leggenda narra che Coronis tradì Apollo con un mortale, Ischys, mentre era incinta di un figlio di Apollo. Un corvo portò al dio la brutta notizia ma invece della ricompensa che si aspettava, che fino a quel momento era stato bianco candido, fu maledetto dal dio che lo fece diventare nero.In un impeto di gelosia Apollo colpì Coronis con una freccia. Piuttosto che vedere il suo bambino morire con lei, il dio strappò il feto dal grembo della madre mentre le fiamme della pira funeraria l’avvolgevano, e lo affidò a Chirone, il centauro saggio (rappresentato nel cielo dalla costellazione del Centauro).Chirone allevò Asclepio come un figlio e gli insegnò le arti della guarigione e della caccia. Asclepio divenne talmente abile nella medicina che non solo riuscì a salvare vite umane, ma anche a resuscitare i morti. Una volta, a Creta, Glauco, il giovane figlio del re Minosse, mentre stava giocando cadde dentro un barattolo di miele e vi annegò. Asclepio era intento a osservare il corpo di Glauco, quando un serpente si avvicinò. Lui prontamente l’uccise con il suo bastone; allora si fece avanti un altro serpente con in bocca un’erba che depose sul corpo di quello morto, che magicamente ritornò in vita. Asclepio prese la stessa erba e la pose sul corpo di Glauco, e l’effetto magico si ripeté. (Robert Graves sostiene si trattasse di vischio che per gli antichi aveva forti proprietà rigenerative.) A causa di quest’incidente, dice Igino, Ofiuco è rappresentato in cielo con in mano un serpente, che è divenuto il simbolo del recupero della salute per la caratteristica che i serpenti hanno di cambiare pelle ogni anno, come se ogni volta rinascessero.Altri, però, dicono che Asclepio ricevette dalla dea Atena il sangue di Medusala Gorgone. Il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso, ma quello del fianco destro aveva il potere di fare risorgere i morti.Uno degli uomini che si suppone Asclepio abbia resuscitati fu Ippolito, figlio di Teseo, che morì precipitando dal suo carro (qualcuno lo identifica con la costellazione dell’Auriga). Mentre prendeva le erbe guaritrici, Asclepio toccò per tre volte il torace del ragazzo, pronunciando parole propiziatrici ed Ippolito sollevò la testa.
Ade, dio del Mondo dell’Oltretomba, si rese presto conto che il flusso di anime morte nel suo regno si sarebbe drasticamente ridotto se questa tecnica fosse diventata di conoscenza comune. Protestò presso Zeus, il dio suo fratello, e quello colpì Asclepio con la folgore. Apollo si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus. Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita) e lo pose fra le stelle come costellazione di Ofiuco.
Spero, con questo post, di avervi "illuminato" almeno un po'! :)

martedì 8 gennaio 2008

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE

Ed ecco una delle uscite più interessanti previste per questo 2008: Harry Potter e i doni della morte!!! Di J.K. Rowling!! Oddio, precisiamolo, è uscito in Italia ma il finale in qualche modo tutti l'avevano un po' saputo!! Fughe di notizie da tutte le parti!! Internet forniva in via illegale la traduzione non ufficiale del libro due giorni dopo l'uscita della versione in inglese!! Quindi un po' chi attraverso i programmi appositi, un po' chi si è tradotto di persona il libro in madrelingua, un po' chi è andato su internet alla ricerca di spoilers, recensioni e schede libro, lo sapevamo un po' tutti!!! Poi il telegiornale ha pensato bene, il mezzogiorno del 6 gennaio, di dire per intero il finale (roba che se io non avessi già saputo come andava a finire probabilmente avrei spento la tv e non avrei mai più guardato un telegiornale di quella rete televisiva).
Comunque qui non farò alcuna anticipazione, tranquilli!
Tra l'altro la trama è già stata rigirata in 1250 salse, dunque non ritengo importante dilungarmici su!
Tutto ciò che voglio dire è che questo libro non è né il più bello né il più brutto della serie (ma ce n'è davvero uno brutto? personalmente non ho gradito da morire il prigioniero di Azkaban, ma tutto sommato sono tutti e 7 libri ben leggibili, fluenti e graditi), anche se certamente dalla metà - 3/4 in poi diventa forse il più scontato.
Ha i suoi morti da piangere, come è diventata ormai consuetudine dal 4° libro in poi, ma tutto sommato il protagonista ce la fa a mettere a posto il peggio. La copertina italiana non è bellissima, personalmente preferisco quella riportata nell'immagine sopra, comunque la lunghezza è media (704 pagine) ed è più che apprezzabile che sia tutto stampato con materiali interamente riciclati. Quindi niente alberi abbattuti! E come sempre una parte del profitto devoluto in beneficienza! Ora che la saga è conclusa, le domande che martellano le teste dei più è se la Rowling abbia intenzione o meno di scrivere un'altro ciclo... Visti i guadagni del giovane maghetto, la Rowling è ora la donna più ricca del mondo, e surclassa persino la Regina d'Inghilterra!
Quindi potrebbe tranquillamente (fans permettendo, cosa di cui dubito), andare in pensione e vivere il resto dei suoi anni più nel lusso di Bill Gates! Ma lo farà davvero, lasciando milioni di fans a bocca asciutta? Speriamo di no!!
E mi raccomando leggetelo, il mio voto a questo libro è un bell'8, a parer mio non raggiunge il livello delle notti insonni trascorse convulsamente avvinghiata a Harry Potter e il Calice di Fuoco e a Harry Potter e l'Ordine della Fenice, ma vale ugualmente la pena!!! (e il prezzo, per quanto ingente!!!).
Affrettatevi!! E restiamo, come sempre, in attesa del prossimo film Harry Potter e il Principe Mezzosangue... :)

Una nuova uscita: gli Elfi d'Inverno!

Ed ecco dal 22 novembre nelle librerie l'ultimo capolavoro di Bernard Hennen, scrittore tedesco di recente successo in Italia attraverso il ciclo degli "Elfi", di cui "gli Elfi d'Inverno" è la seconda uscita.
Dopo il primo "Gli Elfi" e il secondo "Gli Elfi d'inverno", è previsto l'inedito "La luce degli Elfi" e il quarto Elfenkonigin (la traduzione italiana del titolo non è ancora stata decisa) previsto per la fine del 2008.

A tutto questo si aggiunge un secondo ciclo, quello delle maree, che ha visto ne "Il Vate" la sua prima e finora unica uscita.

Ma torniamo agli elfi d'inverno, di cui finora sono riuscita, ahimè, a leggere solo un centinaio di pagine, per mancanza di tempo. Finora la storia è incentrata nel regno degli elfi, in cui la regina Emerella (ricordate?) sta partecipando con la sua fedele guardia Oromis (il maestro spadaccino che ha raggiunto la perfezione in ben 27 arti dell'uccisione... Un figo!!) a una festa importantissima, in cui dovrebbe essere riconfermato con una votazione di principi elfici il trono alla regina. Ma ecco che i troll attaccano il porto della città, ferendola gravemente e dando inizio ad una incredibile fuga di un manipolo di coraggiosi guerrieri elfi e centauri attraverso i condotti dell'acqua potabile del paese in fiamme, nella speranza di condurre in salvo Emerella attraverso la palude di mangrovie... Non sanno che grazie alla sciamana Skanga il capo dei Troll sa esattamente dove trovarli...!

In mezzo a questo casino si destreggia anche la storia di Alfadas, figlio dell'uomo Mandred e della donna Freya, pur tuttavia cresciuto per ben vent'anni nel regno degli elfi. L'uomo cerca di vivere una vita tranquilla e pacifica come capo del villaggio di Firnstayn, ma non può scordare gli anni trascorsi in mezzo ai figli degli Albi, indi per cui non riesce a darsi pace nella sua vita comune e priva di avventure al fianco di una brava moglie e della sua bambina.

Resterà in mezzo agli uomini o, alla vigilia di questa terribile guerra tra elfi e trolls, accorrerà in aiuto della razza che lo ha allevato e cresciuto, insegnandogli il loro sapere e le loro abilità?

Ai posteri l'ardua sentenza! :)

lunedì 19 novembre 2007

I figli di Hùrin, Un nuovo regno, Gli elfi di Cintra: trame e recensioni

I Figli di Húrin di J.r.r.Tolkien

«"I Valar!" esclamò Túrin. "Vi hanno abbandonato e disprezzano gli Uomini. A che serve guardare a occidente, al di là del mare sconfinato? Uno solo è il Vala con cui abbiamo a che fare ed è Morgoth; e se alla fine non riusciremo a vincerlo, per lo meno potremmo fargli del male e ostacolarlo».

(I figli di Húrin, op. cit., p. 163)

I Figli di Húrin è l’ultimo romanzo dello scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien, ambientato nell'universo immaginario della Terra di Mezzo. Il romanzo, curato da Christopher Tolkien, narra le epiche e travagliate vicende di Túrin Turambar e della sorella Niënor - due figli di Húrin - dalla giovinezza fino allo scontro di Túrin con il drago Glaurung che, come ultimo atto di malvagità prima di morire, rivelerà loro un segreto che li condurrà entrambi al suicidio.
L'edizione italiana, per la traduzione di Caterina Ciuferri e illustrata da Alan Lee, è stata pubblicata il 24 ottobre 2007 da Bompiani.
La storia dei figli di Húrin era gia stata pubblicata in varie forme a pezzi ne Il Silmarillion, nei Racconti incompiuti e in The History of Middle-earth, ma è la prima volta che viene pubblicata integralmente, in un'opera a sé stante e senza essere interrotta da un commento. Iniziato da Tolkien nel 1918, il romanzo è rimasto incompiuto.L'edizione britannica e italiana sono composte rispettivamente di 320 e 336 pagine e sono state illustrate (20 illustrazioni in bianco e nero, 8 a colori più la sovracopertina) da Alan Lee. Contengono, inoltre, una nuova mappa del Beleriand disegnata da Christopher Tolkien.


Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.
Túrin nasce in una Terra di Mezzo distrutta dalla recente vittoria del Signore Oscuro, Morgoth (il predecessore di Melkior, nome originario dell’Oscuro Signore di cui si tratta nei libri “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli”. Di Morgoth si parla all’alba dei tempi, specialmente ne “Il Silmarillion”), e della sua mostruosa armata. I più grandi combattenti tra Elfi e Uomini sono morti e il padre di Túrin, Húrin, è stato catturato. Per le sue sfide, Húrin e la sua famiglia vengono maledetti da Morgoth per essere condotti nella rovina e nell'oscurità. Ma, come suo padre, Túrin rifiuta di essere abbattuto da Morgoth e crescendo dà inizio alla leggenda di un eroe mortale. Nella terra percorsa dagli Orchi, Túrin unisce a sé una banda di fuorilegge e gradualmente inizia una guerra personale contro la supremazia di Morgoth sulla Terra di Mezzo. Allora il Signore Oscuro rivela la sua arma peggiore, Glaurung, il più possente dei Draghi. Mentre il Drago fa bruciare la Terra di Mezzo, rimane soltanto un uomo che può ucciderlo, ma per farlo dovrà prima vedersela col proprio Destino.

Un nuovo regno di Licia Troisi

Il libro si snoda in tre vicende principali, la missione di Theana e Dubhe, di Sennar e Lonerin e di San e Ido, che poi si ricongiungono tutte al momento della battaglia definitiva per poi dividersi ancora.
Dubhe è in viaggio con Theana: il suo scopo è quello di uccidere Dohor; solo in questo modo potrà distruggere la maledizione che la domina da tanto tempo. Intanto Lonerin, amico di Dubhe con cui ha avuto una breve storia, e Sennar, mago leggendario, sono in viaggio alla ricerca del talismano del potere: solo quest'ultimo è in grado di sconfiggere la magia che è stata usata da Yeshol per riportare in vita il Tiranno. Nel frattempo Ido cerca di raggiungere il Mondo Sommerso per portare in salvo San, il nipotino di Nihal e Sennar.
Dopo poco tempo dall'inizio del loro viaggio, Theana e Dubhe vengono rapite da dei mercanti di schiavi e portate a Selva, il paese natale della giovane ladra. Lì lei incontra uno dei suoi vecchi amici d' infanzia, diventato mercante di schiavi, che non la riconosce. Dubhe e Theana vengono comprate dal figlio di Dohor, Learco…

Bè non vi anticipo nient’altro ^_^ Vi lascio sul più bello! Comunque questo è un libro che, come i suoi cinque predecessori, non delude, ti tiene inchiodato alle pagine fino alla fine, e lo stile discorsivo, non ricercatissimo ma estremamente fluido della Troisi non ti permette di prendere fiato fino all’ultimo. Insomma, un altro acquisto che, sebbene completamente diverso dal genere dei “Figli di Hùrin”, vale la pena!


Gli elfi di Cintra di Terry Brooks
I figli di Armageddon, primo libro della trilogia pre-shannara “La genesi di Shannara” che narra le vicende della distruzione del Vecchio Mondo, e che funge da ponte tra questa saga e la sua creazione più nota, la saga di Shannara, ci aveva abbandonato sul più bello, col fiato sospeso, e proprio quando iniziava a sopraggiungere la prima comprensione della trama. Con il secondo volume, Gli Elfi di Cintra, si assiste a un graduale e costante riallineamento ai canoni del fantasy tradizionale, un ritorno a sentieri ampiamente battuti e familiari che, anziché risultare manchevoli di originalità, traggono vigore espressivo dall’ambientazione delineata nel precedente episodio.
Per questo commento mi ricollego a Wikipedia, altrimenti diventa un po’ troppo lungo da trascrivere ^_^
Nella prima parte del romanzo riecheggia l’atmosfera di angoscia, abbandono e morte della speranza tipica dei Figli di Armageddon: metropoli ridotte a silenziosi cimiteri, circondate da una natura distrutta, annientata sistematicamente da veleni chimici, guerre devastanti e mutamenti climatici irreversibili. Ritroviamo la razza umana sull’orlo dell’estinzione, decimata con ferocia meticolosità dai potentissimi demoni, alla guida di eserciti di ex uomini, creature maledette votate al male, schiave del Vuoto e dominate da odio, crudeltà e folle violenza. I pochi superstiti della civiltà defunta resistono nelle fortezze, strutture pesantemente difese arroccate nelle città in rovina, strutturate per il mantenimento dell’ordine decaduto e destinate a soccombere, assedio dopo assedio. Leggendo queste tetre pagine ci si sente soli, pervasi da inquietudine all’idea di un mondo condannato, della fragilità estrema di un’impalcatura sociale che, a dispetto delle apparenze, è un sottile velo che ci separa da anarchia, distruzione e apocalisse. In questo scenario orribile, giganteggiano le figure di Angela Perez e Logan Tom, gli ultimi Cavalieri del Verbo, gli instancabili portatori del nero bastone magico che, a forza di visioni profetiche, percorrono due distinti eppur convergenti cammini per ottenere l’impossibile, ossia il riscatto contro le soverchianti forze del Vuoto vittorioso. Angela dovrà raggiungere l’ultima comunità di Elfi, nascosta nei boschi del Cintra, e aiutarli a ritrovare le mitiche Pietre Magiche, con le quali cercare il Loden, talismano capace di racchiudere l’intero popolo elfico in una “bolla”, unica protezione possibile dall’imminente distruzione totale che cancellerà una volta per tutte ogni forma di vita dalla faccia della Terra; il prodigioso cimelio del perduto mondo di Faerie garantirà all’albero magico, l’Elcryss, di sopravvivere e continuare a tenere l’essenza stessa del male primordiale confinata nel Divieto. La giovane donna Cavaliere combatterà contro le sue debolezze e i suoi ricordi per trovare la forza necessaria a sconfiggere Delloreen, un demone ormai privo di ogni fattezza umana, alleatosi a un altro alfiere del Vuoto, da tempo immemore celato in seno alla comunità di Elfi. Non meno importante la missione di Logan Tom, destinato a proteggere il Variante, espressione della magia primigenia, scintilla di potenza allo stato puro; la sua identità si cela dietro le sembianze di Falco, indomito leader degli Spettri, bambini di strada in lotta contro le insidie della vecchia Seattle e sbandati dopo la scomparsa del loro capo indiscusso (avvenuta al termine del primo volume). Toccherà a Logan Tom assumere la guida del gruppo, caricarsi il peso delle vite di Gufo, Fiamma, Aggiusta, Pantera e degli altri piccoli orfani guerrieri, in un viaggio attraverso l’America assassinata e gettata via come un rifiuto. Li attende un’odissea tipicamente fantasy di ricerca e insidie, tormento e coraggio, lungo strade morte e mortali, in lotta contro mutanti, milizie di sbandati e malattie orribili.
E’ un oscillare vertiginoso e irresistibile quello che ci fa passare dalle città spacciate, ricettacolo di peculiarità care alla letteratura post apocalittica, alle tombe di elfi dimenticati, sulle tracce di amuleti magici. Deserti sterili e letali sono ferocemente in contrapposizione con i grattacieli spezzati e le strade cosparse di relitti tecnologici, come se tra le pagine dell’Ombra dello Scorpione si aprissero ampi squarci per farci intravedere Frodo che attraversa lande desolate e inospitali, spinto dalla disperazione e dal coraggio.
Torna il fantasy dei viaggi drammatici, che prendono le mosse dai dilemmi spirituali dei due Cavalieri, in movimento per comprendere il loro cupo passato, eroi del tormento e dai limiti umanissimi in un mondo che non appartiene più all’umanità.
Sono queste le figure principali del romanzo, tratteggiate come una sorta di Jedy del dopobomba, eroi decadenti e solitari aggrappati al magico bastone e a una visione disincantata del loro ruolo di paladini votati al martirio. Non sfuggono alle insidie del “lato oscuro”, rappresentato da Cavalieri rinnegati e nel complesso danno l’impressione di essere vittime predestinate, consapevoli di dover presto uscire violentemente di scena per dare al mondo una nuova possibilità.
Se l’universo psicologico di Angela Perez e Logan Tom spicca con discreta incisività, gli Spettri avrebbero meritato un maggiore approfondimento, invece sono confinati in una pur godibile galleria di flashback destinati a introdurre le singole vicende umane dei giovani personaggi, peraltro concepite in modo da suscitare nel lettore solidarietà e partecipazione. Il rischio di cadere nello stereotipo è alto, soprattutto quando Brooks introduce il personaggio di Catalya, giovane mutante che si muove e ragiona alla stregua di un ninja da cartone animato giapponese.
A fronte di queste piccole critiche, resta da dire che Gli Elfi di Cintra è molto più avvincente dei Figli di Armageddon, cupo compendio di miserie e orrori, ma troppo spesso i numerosi colpi di scena e l’eccesso di “carne al fuoco” disorientano il lettore. Ciò accade in relazione al veloce passaggio nel feudo del Senatore, signore dei mutanti e leader pseudopolitico, ma anche al contatto con la banda di invasati al comando di Krilka Koos, il Cavaliere traditore. E’ un mondo variegato e terribile, in bilico tra il fantasy e la fantascienza, quasi una rivisitazione della Torre Nera senza scomodare universi paralleli e teorie metafisiche, però un’iniezione di pagine al punto giusto avrebbe giovato alla sua qualità generale. Ai fan di Terry Brooks dispiacerà finirlo così in fretta, uscire prematuramente dal campo di battaglia tra Verbo e Vuoto per finire nella familiare ricerca del solito talismano del potere.
Tuttavia romanzi di questo genere vanno considerati nella globalità della saga, quindi ogni eventuale giudizio negativo è prudentemente rimandato e ciò che resta è una storia avvincente, sostanzialmente veloce e sempre accattivante.

Anteprime cinema prox mesi

Come sempre negli ultimi tempi, interessantissime!!!!

Stiamo tutti aspettando la Bussola d'Oro, ok, però all'orizzonte si sono ugualmente profilate delle grandissime, inaspettate novità! Dopo il successo di Stardust, Neil Gaiman (ma che strazio con questo Neil Gaiman, direte voi ^_-) sforna un'altra opera che sta facendo molto clamore: Beowulf!!! Oddio, premetto che devo ancora andarlo a vedere, ma già il provino mi ha coinvolto di brutto!! Finalmente un buon fantasy senza la solita trama rigirata in mille salse diverse (che però è sempre quella)!

Intanto questa è la scheda tecnica del film:


Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Neil Gaiman, Roger Avary
Attori: Ray Winstone, Angelina Jolie, Brendan Gleeson, Anthony Hopkins, John Malkovich, Robin Wright Penn, Crispin Glover, Alison Lohman, Sebastian Roché, Dominic Keating, Chris Coppola, Greg Ellis, Charlotte Salt
Produzione: Warner Bros. Pictures, ImageMovers, Paramount Pictures, Shangri-La Entertainment
Distribuzione: Warner Bros.
Paese: USA 2007
Uscita Cinema: 16/11/2007
Genere: Avventura, Fantasy
Durata: 114 Min


Sito ufficiale italiano: http://wwws.warnerbros.it/beowulf



E poi la trama: Come tutti i critici sostengono, il Beowulf ha più di una trama. Accanto a quella esplicita, infatti, ve ne sono altre "nascoste": queste rappresentano, secondo molti, il vero soggetto del testo, nonché il grosso del "corpus critico" del Beowulf.La trama per così dire esplicita è decisamente semplice: Beowulf, un giovane principe Gaeta già famoso per alcune sue valorose azioni, attraversa l'Øresund per andare in aiuto a Hrodgar, re della Danimarca. Questo, dopo aver costruito una magnifica reggia, il "Cervo", subisce continui attacchi da ormai dodici anni da parte di un Orco, Grendel, che abita un'attigua quanto misteriosa zona paludosa. La stessa notte del suo arrivo nella reggia il mostro entra in azione uccidendo una persona, ma immediatamente Beowulf reagisce combattendo a mani nude. La sua sovrumana forza fisica gli consente strappare un braccio al rivale che si dilegua morente. La notte seguente, tuttavia, sopraggiunge la madre di Grendel che compie una strage tra i dormienti cortigiani della reggia e si dilegua. Beowulf, pregato da Hodgar, s'immerge armato nella palude per cercare il mostro, ma riesce ad ucciderlo solo dopo un lungo combattimento con una spada magica (trovata nel rifugio dell'orco). Al ritorno Beowulf viene festeggiato e premiato con preziosi doni. Ma non ha fatto i conti con l'implacabile ira della madre del Grendell (Angelina Jolie)...

Ancora una novità su Tim Burton, il padre dell'intramontabile Nightmare Before Christmars, La Sposa Cadavere e un'infinità di altri classici... Pare che tornerà a lavorare come animatore alla Disney (dove aveva esordito) per due progetti in 3 D, Alice in Wonderland (e quelli della mia età sono cresciuti con pane, nutella e alice nel paese delle meraviglie!!) e Frankenweenie. Il primo film, nuovo adattamento del romanzo di Lewis Carroll, sarà realizzato come un mix di performance-capture, la tecnica utilizzata da Robert Zemeckis in Beowulf, e live-action. La sceneggiatura è di Linda Woolverton, autrice del Il Re Leone e La bella e la bestia. Burton inizierà a lavorare al film l’anno prossimo. Dopo Alice dirigerà e produrrà Frankenweenie, dal suo corto del 1984 su un cane morto riportato in vita dal padroncino. Il film sarà realizzato in stop-motion e proiettato in 3D digitale. :-)

Poi abbiamo il Risveglio delle Tenebre, non previsto al cinema, ma che faccio ugualmente notare perchè tratto dalla saga fantasy di Susan Cooper. La trama è la seguente: il giovane Will Stanton scopre di essere l’ultimo discendente di una stirpe di guerrieri che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro le forze del Buio che cercano di dominare la Terra. Viaggiando nel tempo, Will scopre una serie di indizi che lo portano al confronto con forze di straordinario potere: mentre il Buio accresce il suo potere, Will avrà il destino del mondo nelle sue mani. Ok, la trama è un attimino più banale di quella di Beowulf, ma se come me di fantasy non siete mai sazi, si può tentare...

Come d'Incanto, venerdì 7 dicembre: c'era una volta in un bosco "animato" una principessa in attesa del suo principe, un principe impaziente di baciare una principessa, una matrigna determinata a impedire il loro incontro. Il destino decide altrimenti e i due giovani si trovano e si innamorano. Deciso a sposarla, Edward conduce Giselle al castello ma la regina malvagia, con un inganno, la spinge in un pozzo profondo verso un mondo senza lieto fine. Scaraventata nella realtà e spaventata dal traffico di New York, Giselle trova rifugio nel castello di un cartellone pubblicitario. In suo aiuto accorre Robert, un avvocato divorzista che non crede alle favole ma che finirà per vivere "felice e contento".Che cosa potrebbe mai accadere se in Times Square, all'incrocio tra la Broadway e la Seventh Avenue, si materializzasse "come d'incanto" una principessa in abito nuziale? Può succedere che il cinema d'animazione si ripensi, incarnandosi e trasformandosi in una "favolosa" commedia sentimentale. Giselle non è un'eroina che arricchisce la galleria inaugurata da Biancaneve, è piuttosto un personaggio summa delle principesse disneyane. Una figlia immateriale che invade la realtà, ansiosa, come la Disney, di trovare una nuova identità. Come Belle, Ariel, Aurora o Cinderella, Giselle canta ogni volta che ne ha voglia, teatralizzando i sentimenti e omaggiando il format "musical animato" della Disney. L'insistita autoreferenzialità non rimanda a un semplice citazionismo; Kevin Lima ripercorre, adatta e ri-contestualizza i topoi della Disney e delle favole tradizionali (l'amore impossibile, l'amicizia, l'apprendistato umano, la solidarietà animale e l'antropoformizzazione) alla luce delle nuove esigenze socio-culturali. L'effetto comico deriva così dal rovesciamento tematico dell'originale. Il principe delle fiabe di James Marsden diventa il bersaglio principale del film: la sua fraseologia fiabesca, i clichè linguistici e le parole fuori luogo, almeno a New York, inducono la principessa alla fuga invece che al bacio. La Giselle di Amy Adams al contrario impara ad affrontare la realtà, affrancandosi da "favolosi" assunti e scoprendo la propria femminilità. La salvezza della principessa disneyana non deriva più dagli strumenti offerti (la promessa di matrimonio) dal principio maschile (il principe) ma passa attraverso l'istituzione di un nuovo equilibrio col sesso "azzurro". Qualcosa è cambiato nella fabbrica di magia per eccellenza: le principesse si arrabbiano, accettando sorprese la propria sfera istintiva e il proprio desiderio represso. Senza magia e senza incantesimi.

In uscita il 21 dicembre, seguito del film "Il mistero dei Templari" (se ben ricordo un mattone di circa 3 ore, ugualmente ben fatto anche se un po' pesante a tratti): "Il mistero dei Templari 2: le pagine perdute": nel film Gates scoprirà degli antenati della sua famiglia è implicato nell'assassinio di Abraham Lincoln. La scoperta spingerà l'uomo a lanciarsi in un'avventura in giro per il mondo per provare l'innocenza dell'avo e trovare le pagine mancanti dal diario dell'assassino.



E questo, per ora, è quanto...



Spero di riuscire a fare, nel prossimo post, qualche recensione di libri, finalmente, e non solo di film! Alla prossima!

lunedì 29 ottobre 2007

Halloween: ma sapete davvero cosa si festeggia?

Ciao Bellissimi!
Tra un paio di giorni sarà halloween, 31 ottobre, festa considerata più o meno importante.
"E' una festa importata", "è una festa inutile", questi sono i commenti che sento più di frequente.
Ma sapete davvero cosa significa festeggiare halloween? E' mito comune che la festa sia nata in America, e quindi è subito classificata come la classica festività "inventata" a scopo commerciale.
E se vi dicessi che le sue origini sono antichissime, antecedenti anche al commercio e ai negozietti che vendono cappelli e zucche intagliate? Se vi dicessi che le sue primissime origini furono europee, e non americane? E vi siete mai chiesti perchè si intagliano le zucche e, soprattutto, la faccia di chi viene intagliata nella zucca come simbolo di halloween?
Tiè, beccatevi la seguente mazzata di cultura! :-)

Halloween (corrispondente alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti) è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana ora tipicamente americana e canadese. Tuttavia le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta infatti risalire al 4000 a.C. quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre la terra si prepara all'inverno ed era necessario - allora come adesso - ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.

In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti: all'incirca nel 2300 a.C. questa popolazione iniziò a spostarsi dalle isole Britanniche fino all'area del Mar Mediterraneo. Questo popolo festeggiava la fine dell'estate con Samhain, il loro capodanno. In gaelico Samhain significa infatti fine dell'estate (Sam, estate, e Fuin). A sera tutti i focolari venivano spenti e riaccesi dal sacro falò curato dai Druidi a Tlachtga, vicino alla reale collina di Tara.
Nella dimensione circolare del tempo, caratteristica della cultura celta, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale, che non apparteneva né all'anno vecchio e neppure al nuovo: in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti (Tir na n'Og) si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.
I celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l’usanza del trick-or-treating.
Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all'uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.
Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?" ("Trick or treat" nella versione inglese). Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.


È usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all'interno.
Questa usanza nasce dall’idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi (in realtà questi fuochi sono i fuochi fatui, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi); è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti. Questa usanza fa riferimento anche alle streghe che nei tempi più remoti venivano bruciate sui roghi o impiccate, infatti oggi si pensa che queste vaghino nell'oscurità della notte per rivendicare la loro morte (conciate in maniera orrenda o meno) e ne approfittano per usare il loro potere ad Halloween dove quest'ultimo aumenta in misura maggiore rispetto alla loro "normale" paranormalità. L'usanza è tipicamente americana, ma probabilmente deriva da tradizioni importate da immigrati europei: l'uso di zucche o, più spesso in Europa, di fantocci rappresentanti streghe, di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località del Piemonte, della Campania, del Friuli (dove si chiamano Crepis o Musons), dell'Emilia-Romagna e dell'alto Lazio.


Un Jack-o'-lantern (in italiano Gianni il Lanternino) è dunque una zucca di cui sono stati asportati la parte sopra e il gambo e tolti la polpa interna e i semi per lasciare l’involucro vuoto. Vengono tagliate via delle porzioni da un lato per ricavare una sagoma, di solito una faccia. È possibile, usando differenti attrezzi per tagli più spessi o più sottili, creare sagome sorprendentemente precise e realistiche. Una fonte di luce, per tradizione una candela, viene inserita nella zucca e la calotta superiore viene rimessa al suo posto (spesso dopo che è stato intagliato nel coperchio una sorta di "camino" per permettere al calore di uscire). La luce illumina la sagoma dall’interno. L’usanza di intagliare dei Jack-o'-lantern nacque in Irlanda.
I Jack-o'-lantern si preparano di solito in occasione di Halloween e originalmente venivano ricavati da grandi rape, barbabietole e cavoli rapa prima dell'introduzione della zucca dall'America.
L’usanza di intagliare i Jack-o'-lantern risale alla leggenda irlandese di Jack, un pigro ma astuto fattore, che con un astuto inganno ed una croce intrappolò il diavolo, e lo liberò solo dopo che questo acconsentì a non farlo mai entrare all'inferno. Quando Jack morì, aveva peccato così tanto da non poter essere accolto in paradiso, ma il diavolo non lo lasciò entrare all’inferno.
Così Jack intagliò una delle sue rape, ci mise una candela dentro e cominciò a vagare senza fine per il mondo alla ricerca di un posto dove riposare. Egli divenne noto come Jack della Lanterna o Jack-o'-Lantern.


E questo è quanto! E' quindi vero che fu l'America a renderla una festa commerciale, ma questo non fu l'inizio della festa, bensì la sua trasformazione. Ora sta a voi decidere cosa pensare di questa festa, ma.... Almeno siete ben informati!!

:-)

martedì 25 settembre 2007

Neil Gaiman: incontro + Stardust al cinema!!


Signori, sono sconvolta!

S-C-O-N-V-O-L-T-A!

Grazie al Festivaletteratura di Mantova, ho potuto vedere Neil Gaiman, mio sempiterno idolo ascendenziale! E' stato bellissimo!! C'erano ben due incontri dedicati a lui, uno con un presentatore/intervistatore, l'altro era un blurandevu, ovvero un incontro con diretto contatto con il pubblico! Magnifico, con i presentatori giovanissimi in cosplay dei suoi personaggi di Sandman!!

Uno degli argomenti di cui si è parlato più diffusamente è stata l'uscita nelle sale italiane, prevista per il 12 ottobre, del film Stardust, tratto dall'omonima storia di Neil Gaiman.

Riassumo brevemente: un ragazzo, di nome Tristan Thorn, sulla cui nascita in condizioni particolari ora non mi dilungo, è innamorato della bella Victoria che, per dirlo in una parola, non lo caga di striscio. Indi per cui, sfigato come una merda, lui le promette di partire per un lungo viaggio nel mondo di Faerie per portarle come prova del suo amore una stella cadente. Lei accetterà in cambio di fare ciò che lui desidera. Tristan lascia così il villaggio di Muro per vivere un sacco di avventure magiche e incontrare i personaggi più bizzarri, tra cui spicca certamente.... La stella stessa! Ebbene si, vi aspettavate forse che la stessa cadente fosse un volgare masso caduto dal cielo?? Ah ah, ebbene, niente affatto! Perchè nel regno di Faerie tutto è possibile, tutto ha vita! La leggiadra fanciulla, un vero peperino di ragazza, è tutt'altro che accondiscendente all'idea di venir trascinata da un perfetto sconosciuto in un luogo a lei ignoto, e inizialmente si oppone alla presenza di lui con tutte le sue forze (che non sono poche). In mezzo alla storia dei due giovani, che piano piano iniziano a sentirsi attratti l'uno dall'altra, si intrecciano quelle di altri personaggi antagonisti, tutti che bramano la stella cadente per motivi diversi, vuoi per la ricchezza, vuoi per l'eterna giovinezza, vuoi per il trono di un regno intero.
I pericoli sono molteplici, i colpi di scena lo sono ancora di più.
Questa, a graaaaaaandi linee, è la trama generale. Non voglio fare spoilers, quindi mi trovo costretta a rinunciare a spiegarvi la genialità dell'intreccio della trama, sigh! :(

Comunque, sono stata felicissima!! Neil Gaiman ha autografato la mia copia del libro (sisisisi, proprio quella con le illustrazioni, ben 25 € mai spesi meglio!!). Banzaaaaaaaaai!!

Detto questo, attendo con ansia e trepidazione l'imminente uscita...
Alla prossima!

martedì 8 maggio 2007

Le prossime, interessantissime uscite!!

Bentornati (se mai ci siete già stati) nel mio blog, bella gente...
Ecco qui qualche news tele / cine!
Se non avete ancora fatto un abbonamento al cinema x questa ricca stagione (incredibile!! non ne vedevo una così da... ok, non l'ho mai vista!! quanto fantasy, sono commossa! :') vi conviene affrettarvi!

Come molti dei fan di Star Wars già sapranno, George Lucas sta lavorando su una nuova serie animata ambientata nientepopòdimeno nel... Nell’universo di Guerre Stellari!! Inoltre, essa narrerà della celebre Guerra dei Cloni svoltasi negli anni intercorsi tra Episodio II ed Episodio III della popolare saga!
La notizia ci giunge dal talk show televisivo "Late Night", di cui il regista è stato ospite di recente e in cui ha dichiarato: “Si tratta di una serie animata sulle Guerre dei Cloni” dice, e andando più nel dettaglio aggiunge, “è decisamente uno Star Wars. Non è una commedia in stile South Park; non è uno show per bambini come SpongeBob SquarePants. E’ il primo show d’animazione drammatico ad essere PG-13 (Nd Lydoath: consigliato ai maggiori di 13 anni). Non andrà in onda in tarda serata, né il sabato pomeriggio. Attualmente non sappiamo ancora in che fascia oraria inserirlo ma c’è ancora molto tempo per pensarci”. Clone Wars è previsto per il prossimo anno e, a differenza della precedente serie animata, sarà totalmente in Computer Grafica (mantenendo però il suo particolare stile cartoon).

Ad Harry Potter ho preparato un post tutto suo, scorrete più in basso ^-^
Idem per i Racconti di Terramare (EarthSea) ^^.
Ah già, anche Spiderman 3 ha una piccola parte qui in basso, nell'articolo su Peter Jackson e Sam Raimi!

Ed ecco fare capolino anche il seguito dei Fantastici 4, intitolato Rise of the Silver Surfer; proprio quest’ultimo sarà uno degli antagonisti della seconda avventura di Reed, Sue, Jhonny e Ben. Il misterioso surfista intergalattico sarà infatti affiancato, nella lista dei cattivi, da Galactus e Dr. Destino (quest’ultimo interpretato ancora una volta da Julian McMahon... miticoooooo! O_O). Inutile aggiungere che la direzione è marchiata Tim Story e che vedrà luce il prossimo 15 Giugno!

Poi abbiamo "La Bussola d'Oro", di cui ecco la locandina qui accanto.
La protagonista della vicenda è Lyra Belacqua, una ragazzina di 11 anni, cresciuta presso il Jordan College di Oxford, in Inghilterra. Ma nel mondo di Lyra ogni persona ha con sé un Daimon, cioè un alter ego sottoforma di animale, una sorta di compagno personale che accompagna ognuno ovunque vada. Il daimon di Lyra si chiama Pantalaimon (piccola chicca: in greco "Il misericordioso" ^_-). Lyra è una ragazzina vivace e sveglia, che passa il suo tempo a scorrazzare per la città, soprattutto insieme al suo amico Roger, che dà un aiuto nella cucina del college. Ma la sua vita spensierata cambia quando un giorno Lyra sente una discussione tra i professori del Jordan e Lord Asriel, suo zio (niente di meno dello stesso attore che recita in Harry Potter nel ruolo del duro padre Lucius Malfoy), riguardo a una misteriosa entità, nota come "Polvere". Inoltre, Lyra è una bambina speciale, poiché esiste una profezia che la vede protagonista e che coinvolgerà il destino di tutta l’umanità (e te parevaaaaaaa). Nel frattempo, i bambini di Oxford iniziano a scomparire, rapiti dagli Ingoiatori, che portano via anche Roger. In seguito, Lyra conosce la affascinante Mrs. Coulter, che la prende sotto le sue cure e la impiega come sua assistente personale, perché la aiuti in una spedizione nell’Artico. La mattina in cui deve lasciare il Jordan College, il rettore dona a Lyra un misterioso oggetto, l’aletiometro, che non è altro che il nome originale della bussola d'oro.
E così inizia un lungo viaggio, di cui non voglio svelarvi nient'altro!
Lo scrittore del libro è Pullman Philiph, autore anche del secondo libro "la lama sottile" e del terzo "il canocchiale d'ambra", che insieme alla "bussola d'oro" formano una trilogia pubblicata per la prima volta in Italia dalla Salani una dozzina di anni or sono.

Poi c'è il MITICO, FIGO, BELLISSIMO, INSUPERABILE... SHREK 3!!!!!
E qui una carreggiata di immagini è d'obbligo...
Che bellooooo il gatto con gli stivaliiiiiiiiii!!
In uscita il 18 Maggio negli U.S.A. , è prodotto da Dreamworks, diretto da Chris Miller e Raman Hui ed interpretato (VOCI) da Mike Myers (Shrek), Eddie Murphy (Ciuchino ^_^), Cameron Diaz (Fiona), Antonio Banderas (Gatto con gli stivaliiiiiii), Rupert Everett (Principe Charming, mitico con il lucidalabbra alla fragola!!) e Justin Timberlake (Principe Artie).
Data d'Uscita in Italia: 31 Agosto.














Infine abbiamo (a brevissima distanza dall'uscita del secondo, "la Maledizione del Forziere Fantasma") Pirati dei Caraibi 3: ai confini del mondo!
In Uscita in Italia dal 23 Maggio al cinema, Disney Buena Vista Film, sempre con i mitici Johnny Depp (Jack Sparrow), Orlando Bloom (Will Turner) e Keira Knightley (Elizabeth Swann), tutti in foto!
Di film così se ne vedono pochi, ragazzi, non perdetevelo!

lunedì 7 maggio 2007

Trame di registi che si intrecciano: da Peter Jackson (Il Signore degli Anelli) a Sam Raimi (Spiderman); chicche, news di produzione, curiosità!

Chi non conosce questi autori alzi la mano!!!!!! Ecco, bravi, ora abbassatela e vergognatevi!!
Facciamo innanzitutto una breve intro di produzione cinematografica...

Peter Jackson (il mio regista preferito in assoluto), grande umorista (e basta vedere la foto qui a lato per capirlo), pazzo da legare, creativissimo e dotato di un talento eccezionale, è considerato uno dei migliori registi (se non il migliore in assoluto) del pianeta. E' anche, da sottolineare, un ottimo sceneggiatore. Il suo debutto è con due film splatter-demenziali, fuori di testa (Bad Taste), nel quale interpreta ben due ruoli (Derek e Robert), e il delirante Splatters, gli schizzacervelli (Braindead), definito all'epoca "il film più splatter mai girato". E qui nella mia mente malata rieccheggia una frase... "IO SPACCO I CULI NEL NOME DEL SIGNORE!!". ^___^ Il prete più mitico che io abbia mai visto quello, un super-nonnetto che combatte con la croce e l'arte del kung fu! Celebre anche il suo film di burattini, ultra scorretto politicamente, Meet the Feebles, poi Creature del cielo, che racconta l'epilogo tragico dell'amicizia tra due ragazze (da una storia realmente accaduta) e Sospesi nel tempo, un film di fantasmi.
Poi la trilogia del Signore degli Anelli, tratti dal romanzo di J.R.R. Tolkien, e infine il remake di King Kong!
Ha spaziato un po' in tutti i generi, insomma... Cavandosela sempre più che egregiamente!
Passiamo a Sam Raimi: dopo un paio di filmati, gira il suo primo film, "la casa", un horror con un buon successo e di cui, in seguito, girerà anche il 2 e il 3. Autore di Crimewave (tratto da un fumetto da azione) e di Darkman (suo supereroe personale), girò anche altri film di media notorietà. Quando si inizia a notare veramente questo regista? Quando si scopre essere l'autore di alcune serie televisive che, diciamolo, è capitato a tutti di vedere almeno una volta: Xena, principessa guerriera, nonché Hercules!
Di successo anche il film "The gift - il dono" del 2000 e poi (boato di visibilio, prego), Spider-Man (2002), Spider-Man 2 (2004), e Spider-Man 3 (2007), di cui vedete la locandina qui in basso.
Conclusa questa intro, arriviamo al dunque:
la logica vorrebbe che Sam Raimi seguisse lo sviluppo di Spider-Man 4, e che invece Peter Jackson guidasse la riproduzione cinematografica del libro tolkeniano di "Lo Hobbit" (altra foto in basso).
Ebbene, questa logica non è così scontata, anzi!
Difatti, il nostro Sam sembra che al momento sia il candidato migliore (seguito da Robert Shaye) ad accaparrarsi i diritti detenuti dalla New Line Cinema, che scadranno nel 2009 (quindi la scelta finale è questione di poco ormai....).

Che Peter Jackson sia destinato a vedere il predecessore cinematografico dei suoi migliori colossal realizzato da un altro regista??

Viceversa, Sam abbandonerebbe quindi la realizzazione di Spider-Man 4 (eh si, perchè è un grande regista ma non è mica superman, mica può fare tutto lui), per seguire lo hobbit. A questo proposito, lui ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Peter Jackson è probabilmente il miglior film-maker del Pianeta al momento, ma non so cosa accadrà per Lo Hobbit. Prima di tutto Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit sono film di Peter Jackson e Robert Shaye. Ma, se Peter non vorrà farlo e Robert mi vorrà, e saranno entrambi daccordo nel farmi prendere le redini del progetto, allora sarebbe fantastico dirigere Lo Hobbit. Io amo il libro! Potrebbe essere per me una fantastica storia d'amicizia e fratellanza da raccontare".


La mia opinione?!? Che ognuno resti al posto suo!!! SPIDER-MAN 4 NON SAREBBE LO STESSO SENZA SAM RAIMI ALLA REGIA, NE' LO HOBBIT SAREBBE DEGNO DEL SUO LIBRO O DEL SIGNORE DEGLI ANELLI, O ANCHE DI TOLKIEN, SE IL REGISTA NON FOSSE PETER JACKSON! E LASCIATEMELO URLARE AL MONDO: SONO DI QUELLA FETTA DI PUBBLICO ESIGENTE CHE SA CHE CERTI FILM ESCONO UNA SOLA VOLTA NELLA VITA, E CHE VUOLE QUELLA VOLTA SIA INDIMENTICABILE E PERFETTA!!
TOLKIEN E' DA SEMPRE IL MIO SCRITTORE PREFERITO, PERTANTO DEVE ESSERE TRASPOSTO SU PELLICOLA SOLO DAL MIO REGISTA PREFERITO!
Che bello, mi sono sfogata!
Passiamo alle curiosità!
Eccovi la Classifica delle THE BEST MOVIE BATTLE SCENES della CNN:
1. Apocalypse Now - Attacco degli Elicotteri Francis Ford Coppola, 1979.
2. Salvate il Soldato Ryan (Saving Private Ryan) - Battaglia di Omaha BeachSteven Spielberg, 1998
3. Il Signore degli Anelli Le Due Torri (Lord of the Rings: The Two Towers) - Battaglia del Fosso di Helm (Helm's Deep Battle) Peter Jackson, 2002
4. Il Signore degli Anelli Il Ritorno del Re (Lord of the Rings: Return of the King) - Battaglia dei Campi del Pelennor (Pelennor Fields Battle) Peter Jackson, 2003
5. Quell'Ultimo Ponte (A Bridge Too Far) - Lancio dei ParacadutistiRichard Attenborough, 1977
6. Tora! Tora! Tora! - Attacco su Pearl Harbor, Richard Fleischer, Kinji Fukasaku, Toshio Masuda, 1970
7. Zulù (Zulu) - Battaglia di Rorke's Drift Cy Endfield, 1964
8. Starship Troopers - Battaglia di Klendathu sul Pianeta PPaul Verhoeven, 1997
9. Braveheart - Battaglia del Ponte di StirlingMel Gibson, 1995
10. Gladiator - Battaglia in GermaniaRidley Scott, 2000
EBBENE, GUARDATE CHI C'E' AL TERZO E QUARTO POSTO!! ANCHE SE SECONDO ME HELM'S DEEP MERITAVA IL PRIMO, UFFAAAAA >_______<
INOLTRE, SIA IL SIGNORE DEGLI ANELLI SIA SPIDERMAN SONO STATI TRA I 10 PIU' COSTOSI DELLA STORIA DEL CINEMA MONDIALE!!

Earthsea: I racconti di Terramare, film d'animazione di Goro Miyazaky

Uscito nelle sale italiane il 20 aprile, I Racconti di Terramare rappresenta l’esordio di Goro Miyazaky, figlio di Hayao Miyazaki, il più grande regista d’animazione vivente, secondo nella storia del cinema solo a Walt Disney (si pensi a Conan, ad Anna dai Capelli Rossi, o a La Città Incantata).
Immaginate quanto debba essere pesante per Goro subire il confronto con un padre così geniale! In realtà, fino a ora Miyazaky junior se l’è scampata, perché si è occupato solo di dirigere dei film tratti da racconti già esistenti.
I Racconti di Terramare, infatti, sono tratti dalla raccolta fantasy nota come La Saga di Earthsea, della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin, e sono incentrati in particolare sul terzo volume.
A volte, comunque, trasferire sul grande schermo un’opera letteraria, soprattutto se di successo mondiale, può essere ancora più rischioso che sceneggiare e dirigere una storia inventata di sana pianta. Così facendo, infatti, l’esordiente Goro si ritrova ad essere esposto, oltre che alle critiche dei fan del padre, anche ai commenti dei lettori della Saga, nonchè a quelli della stessa Le Guin che, pur ritenendo la trasposizione non esattamente fedele, ha ritenuto che il regista giapponese abbia ugualmente espresso il messaggio morale presente nei suoi libri, per cui il suo commento è stato, testuali parole: “Non è il mio libro. È il tuo film. Ed è un buon film”.
E questo nonostante la sua intenzione iniziale fosse lasciare il padre Hayao a dirigere la pellicola, il cui nome è ovviamente ben più noto (basti pensare alla collaborazione effettuata per la serie di Heidi, oppure al manga che ha scritto e di cui ha poi trasposto il relativo lungometraggio: il mio adorato "Nausicaa della Valle del Vento". Hail! ;-) ) e secondo a ben pochi nel campo del cinema di animazione!

Ma sto divagando, Ursula è stata comunque meno dolce con la versione della serie televisiva di Earthsea, da noi trasmessa su Italia 1 (chi si ricorda?), in cui erano sì molto belli i draghi, però si perdeva il senso della storia e alcune "chicche morali" dell'autrice, tra cui l'idea di impersonificare la maggior parte dei protagonisti in personaggi di colore (proprio per sfatare il mito per cui nero = male).
La trama: lo scenario è quello di una terra in tumulto, in cui niente sembra più seguire un filo logico: i contadini abbandonano i campi, i draghi ricompaiono, le pecore muoiono e le piante appassiscono.
Ged, che da pastore impulsivo ed arrogante, è diventato il più grande dei maghi, è deciso a ricercare la fonte della terribile forza che sta distruggendo l’equilibrio del mondo.
Nel corso dei suoi viaggi, incontra Arren, Principe di Enland, che ha abbandonato la terra natìa dopo aver accoltellato il padre in preda ad un immotivato attacco di ira. Arren è perseguitato da una misteriosa ombra, che in realtà non è che il suo lato oscuro, la manifestazione fisica della morte che alberga nel suo cuore.
I due percorrono insieme la strada sino alla vallata, attraversando montagne e rovine deserte, e arrivano infine a Hort Town. Qui le strade sono gremite di gente che sta sotto l’effetto di una strana sostanza, chiamata “hazia”, a causa del quale gli artigiani hanno dimenticato la loro arte e lo sguardo delle persone sembra distratto e lontano.
Qual è il senso di ciò che accade?
La colpa è tutta di un mago malvagio (e ti pareva...) che, temendo la morte a tal punto da perdere il gusto per la vita, ha aperto la porta tra il mondo dei vivi e quello dei morti, nel tentativo di ottenere l’immortalità. Si tratta di una vecchia conoscenza di Ged, che da lungo tempo medita vendetta…
But!
Nonostante il tema della lotta tra maghi buoni e cattivi, nonché la ricerca dell'immoralità, siano le ruote motrici di una serie industriale di opere d'arte, letterarie, cinematografiche, cartacee, etc...
Questa è diversa. Questa è speciale.
"In che modo?", vi chiederete voi.
Questo film è una metafora di vita moderna!!
I Racconti di Terramare sono destinati per lo più a un pubblico di ragazzi ma, dietro la trama piuttosto semplice del film, si nasconde un messaggio simbolico molto forte.
“Il mondo in cui viviamo oggi è simile a Hort Town”, dice Goro Miyazaky, “Tutti sono affaccendati, ma sembra che non ci sia uno scopo preciso. Le cose sono guidate dalla paura di perdere tutto. Non c’è nessuno in grado di indicare il modo di cambiare in meglio. Alla fine, si perde il senso della realtà, della vita e della morte, di se stessi e degli altri”.
Come a Hort Town, insomma, anche nell’era delle metropoli e della tecnologia, l’uomo si illude di poter prevedere e controllare tutto ciò che lo circonda, ma alla fine si ritrova impotente contro le forze della natura. Tuttavia, non bisogna perdere la speranza di poter rinascere, a qualsiasi età. Così è per per Ged e per Arren, ma anche per Tenar, la vecchia sacerdotessa, e per Therru, la ragazzina abbandonata dai genitori e orribilmente deturpata dal fuoco.
I Racconti di Terramare è un invito ad aiutarsi l’un l’altro, perché insieme si può recuperare e ricominciare un’altra volta.

Non voglio paragonare Goro ad Hayao, perchè non è giusto che un figlio debba vivere eternamente affiancato all'ombra del suo predecessore.
Tuttavia, ho notato che l'ambientazione magica, la passione per la natura, il senso di pace e di ottimismo (nonché il classico design dello studio Ghibli... Nausicaaaaaaaaaaaa!!) sono gli stessi.
I personaggi non sono ricchi di dettagli nel corpo, dettaglio che è comunque ben compensato dalle loro espressioni, che esprimono i loro sentimenti con accuratezza squisita. La cosa che colpisce di più (non come un pugno in un occhio, però, tutt'altro) sono i colori sgargianti, come potete vedere dalla foto sopra (vale la pena di ingrandirla, secondo me): la vegetazione rigogliosa si nota anche negli scenari più grigi e devastati ed il mare blu è sovrastato da un sole abbagliante.

Un film degno, che non fa rimpiangere i moderni computerizzati!

Un 31 luglio di fuoco per Harry Potter!

Ciao, ciao, ciao!!
Dopo un relativamente breve periodo di inattività, rieccomi qui! ^_^
E con un sacco di news, una vera carrellata!
Partiamo dal Sig.ino Harry Potter, che il 31 luglio tornerà a visitarci nelle sale dei cinema, facendoci prendere a gomitate l'un l'altro per accaparrarci il posto migliore da cui il maxi-schermo è visibile (secondo il nostro parere, che è lo stesso per qualunque posto dalla A alla Z, dallo 01 al 120!) con la migliore panoramica! Inutile dire che ci sperticheremo in un'infinita sequela di elogi alla nostra illustre persona per aver combattuto ferocemente e con valoroso coraggio ed epica forza contro una segretaria incallita che voleva appiopparci un anonimo posto in fila F, elogio che, ovviamente, si concluderà solo con l'intervento di una manciata di pop-corn in gola affibbiataci da un / a partner o da degli amici decisamente stufi di sentire muoversi il nostro "forno a forma di pollaio petulante" (detta comunemente bocca).

Ma veniamo alle cose serie! Si fa per dire...

Innanzitutto posto un link al trailer UFFICIALE e IN ALTA RISOLUZIONE di "Harry Potter e l'Ordine della Fenice", eccolo qua: http://movies.yahoo.com/feature/harrypotterandtheorderofthephoenix.html
poi un bel poster, a cui aggiungo il commento che il nostro caro potterino sta crescendo moooolto bene!
Poi vabbè, sono certa che i dati base di questo film li conoscete già tutti... Regia di David Yates, interpretazione di Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Ralph Fiennes, Gary Oldman, Fiona Shaw, Maggie Smith e Imelda Staunton.
Innanzitutto questo film si preannuncia divertente, sono proprio curiosa di vedere l'interpretazione e l'entrata in scena di "Luna Lunatica Lovegood", uno dei miei personaggi preferiti...
Ma parliamo di qualche news...
Sembra che il nostro regista David Yates sarà confermato anche per l'uscita del sesto film della serie, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, ma aspetto di vedere questa pellicola in uscita prima di esprimere un mio parere sulla positività o meno di questa notizia (sono cattiva, eh? ^^).
In secondo luogo, sembra che i nostri tesori siano in difficoltà per il prossimo film, in quanto la bella Hermione avrebbe deciso di piantarli in asso due giorni prima dell'inizio delle riprese del nuovo film (mamma mia, che colpo!).
Poi ci sono gli evidenti problemi dovuti alla crescita eccessivamente rapida (per le esigenze del film, si intende) degli attori, che in questo quinto film manifestano già fattezze adulte (accenni di forme morbide / palestrate, espressioni da adulti fatti e finiti, voci abbassate, ecc.) che di certo in genere non riscontriamo in sedicenni usuali!
Anche il nostro bel protagonista ha fatto un po' il prezioso, sostenendo di essere stanco di essere etichettato e conosciuto in tutto il mondo solo come "il maghetto di Hogwarts"... Ma non se lo aspettava quando ha scelto di fare l'attore, dico io?!!? Di una saga così famosa, poi! Mah... Lasciamo stare...
Riusciranno i nostri eroi a giungere al settimo e conclusivo capitolo!?!?
Speriamo e incrociamo le dita! :)

giovedì 26 aprile 2007

Recensione del libro "La spia di Shandar"

Premetto che non so se sia davvero il caso di definire questo libro "Fantasy"... Forse è più un libro per ragazzi, in effetti. Niente magia, niente draghi, troll, elfi, niente di niente... Però è pur sempre un libro creato in un contesto immaginario, un mondo che non è il nostro, e pieno di intrighi, truffe, colpi di scena... Mah, non so nemmeno io dargli un genere preciso. Penso sia "Fantastico", perchè frutto dell'immaginazione, ma non proprio "Fantasy" nel senso di magico.
Vabbè, non importa...
Mi è piaciuto.
Vi dirò, mi è piaciuto.
Niente che ti faccia correre nudo fuori casa per urlare al mondo intero quale immensa figata sia stata perdersi tra le righe del suo inchiostro, però una lettura piacevole. Stile di scrittura fresco, che si lascia scorrere, penso adatto anche ad un pubblico molto giovane (dopo i 12 anni penso che chiunque, con un po' di impegno, riesca a finirlo e a comprenderlo senza problemi). Ciò non significa che questo sia "infantile", anzi. La storia tra Lady Alyssa e Lord Danar sembra un po' tratta dalla favola del principe azzurro (con una principessa un po' particolare, un po' simile all'orgogliosa Dubhe delle guerre del mondo emerso, con queste doti un po' particolari... spia, ladra, assassina, siamo sempre lì...).
Insomma, se volete una cosa piacevole, rilassante, per passarvi via una settimana un po' uggiosa, questo libro vi regalerà attimi piacevoli senza doverci mettere l'impegno mentale che in genere è necessario per leggere mattoni come saghe lunghe quindici libri e con una media di 35-40 nomi per tomo (senza contare, ovviamente, i soprannomi, i cognomi, i titoli nobiliari, ecc).
Una buona lettura, un libro che ben si piazza nell'attuale media del mercato.
Se non avete una lista di 40 libri candidati che aspettano di essere sfogliati dalle vostre febbricitanti mani, ma se, al contrario, siete un'anima in pena con l'abitudine di sbattere la testa fortissimo contro gli scaffali delle librerie perchè vorreste leggere un libro, davvero, ma non sapete che pesci pigliare, ecco... Questo è quello che fa per voi! Capito?? Quindi ora puoi anche smettere di torturare quella povera commessa!!! :-)

Alla prossima!

martedì 24 aprile 2007

A little comment to Dragonlance!

Visto lo scarsissimo tempo a mia disposizione (che novità, eh?), cercherò di essere sinteticissima...
Bello, bello, bello!
Era una vita che sentivo parlare di Dragonlance! Giochi di ruolo, manuali a non finire, commenti ad oltranza... E nessuno che mi spiegasse cosa diavolo fosse! Scaffali in libreria, in fumetteria, mostre e fiere... E non capivo se fosse nato prima il libro o il gioco di ruolo!
Comunque non dilunghiamoci più del dovuto!
Alla fine ho capito di dovermi leggere una saga composta da tre libri, "i draghi del tramonto d'autunno", "i draghi del crepuscolo d'inverno" e "i draghi dell'alba di primavera", o qlc del genere (faccio sempre confusione tra i titoli).
E li ho letti! Innanzitutto sono rimasta molto colpita dall'intreccio, dallo stile di scrittura e dall'ambientazione... Era tutto molto reale e complesso, e l'atmosfera che si respira è un po' il fantasy di una volta, tipo le saghe su Shannara e gli interminabili viaggi del Signore degli Anelli... Elfi, uomini, nani, kender (una razza che si potrebbe dire simile a folletti dispettosi)...
Ma che figata!! Scusate la volgarità...
Eppure, nonostante tutto questo ora risulti un po' scontato perchè presente in moltissime altre storie, mi sento come se avessi finalmente scoperto, dopo aver scavato a lungo, le radici di un albero secolare... Non mi ero mai accorta finora di aver intravisto solo rami e foglie! E ora che vedo le radici riesco finalmente a capire da che parte quest'immenso albero che è il fantasy vada visto... Ho capito che questo (Shannara, Dragonlance, The lord of the rings) erano i veri inizi, mentre tutti questi tipi di fantasy che si vedono ora in giro non sono altro che rami e foglie... Senza le radici essi non esisterebbero neppure, però è anche vero che un albero senza rami e foglie è tutto fuorché bello da vedere, no? Ok, aiuto, qui sto entrando nel filosofico, meglio fare un passo indietro...
In sostanza, leggendo questa trama ho ritrovato in molti altri fantasy "meno datati" dei dettagli che si ispirano palesemente ad essa... Ed ecco che in questa storia si fa largo per la prima volta la figura del protagonista mezzelfo... No comment...
Ciò fa riflettere.
Ciò che fino a ieri consideravo un'ottima ed originale idea ora sta lentamente acquisendo la consapevolezza che, alla fine, tutto ormai è già stato "usato", "scritto", e che agli scrittori moderni forse convenga creare un tipo di fantasy completamente diverso. E' arduo staccarsi dal passato, ma sono certa che se uno ha intenzione di scrivere seriamente qualcosa di innovativo, sia necessario, altrimenti si finirà inevitabilmente per "prendere spunto".

Comunque ottimissima saga! Sono fermamente intenzionata a leggerne altri, specialmente le storie che riguardano Raistlin (di gran lunga il mio personaggio preferito, un grande!!!).
Una lettura che fa riflettere sul fantasy moderno e che, specialmente come coinvolgimento emotivo e complessità e spessore della psicologia dei personaggi, va letto!
E questo nulla toglie all'azione, ve lo assicuro!
IMPERDIBILE!

giovedì 29 marzo 2007

Recensione del libro "La resistenza" - Memorie di Idhùn

Buongiorno a tutti!!
Ora, premetto che ho una zia più fanatica di fantasy di me (alla venerabile età di una sessantina d'anni abbondanti, alla faccia di chi definisce questo genere roba per "ragazzi" se non addirittura per "bambini"), e che un bel giorno mi si è presentata innanzi con questo libro in mano, dicendomi "se ti conosco, questo libro dopodomani sarà già tornato in mano mia". Leggere un libro di 500 pagine in due giorni? "No problem", penso io, "Purché mi piaccia veramente".
Domenica mattina ore 8.30 inizia la lettura.
Le prime due ore passano abbastanza svogliatamente, senza che il libro mi prenda in modo particolare. Già i personaggi non mi sembrano molto svegli, Victoria mi sta sul caxxo a priori, e il libro presenta uno stile di scrittura fresco ma non eccezionale. La storia dell'assassinio dei genitori come esordio di un libro, poi, l'avremo subita migliaia di volte. Ok, è ovvio che per iniziare una storia, non potendola ambientare alla nascita del protagonista, dobbiamo introdurla nel momento della sua vita in cui avviene un cambiamento, in cui scatta quel particolare qualcosa che lo strappa via dalle sue radici, ma si può cortesemente inventarsi qualcosa di nuovo!? Per favore!!!
Poi la storia si sviluppa in modo ancora un po' classico. I due bambini smaniosi, che non so perchè ma nella mia mente prendono un po' le sembianze di Sailor Chibiusa e di Harry Potter, (che strana unione!!) si ritrovano con... Chi!?!? Uno spadaccino e un mago! "STRANO!!", penso io. E quindi il libro nasce un po' sotto una cattiva stella...
Poi però la cosa inizia a farsi più interessante. Quando si narra del mondo di Idhùn (che pure non viene descritto se non con parsimonia), degli Sheck in particolare, che mi sapevano un po' troppo di basilischi alati per dirla tutta, la storia si fa più intrigante. La psicologia de "l'assassino dagli occhi di ghiaccio", poi, è profonda. La storia tra i personaggi si intreccia, c'è perfino il colpo di scena di Aslan, e il tutto mi impressiona piacevolmente.
Devo però dire che quella che vuole essere spacciata per la "sorpresona finale" è perfettamente intuibile (anzi, sfido anche il più mongolo a non arrivarci!!) già da metà libro. La tortura interiore di Victoria però compensa tutto, perchè psicologicamente perfetta e quasi commovente. Mentre leggevo mi sentivo quasi divisa in due io stessa!! E' stato molto coinvolgente!!
Senza che me ne rendessi conto le ore sono volate, e le pagine scorrevano sotto i miei occhi come un fiume in piena. Ammaliata e trascinata a forza nell'intrigo della trama (che pur non essendo complessissima lascia tranquillamente il segno), non riuscivo più a staccarmi dalle pagine!
Conclusione?
L'ho finito in giornata!! Ebbene si, ci sono rimasta su fino a mezzanotte quasi ininterrottamente, però l'ho finito!! Divorato!
Allora, il mio giudizio finale è il seguente: questo libro mi sembra prenda notevoli spunti da "classici" letterari.
Come già detto, la storia dell'assassinio dei genitori per iniziare una trama, ci è stata rigirata e condita con centomila tipi di salse diverse, ma il concetto resta il medesimo. Poi la giustificazione della guerra in corso qual'è!?!? Ovviamente una profezia!! Ma pensa un po'! E qui l'impronta di Harry Potter un po' c'è, specialmente quando alla fine si viene casualmente a sapere che alcuni saggi (= ministero della magia, maghi della torre, sono sempre gli stessi tanto) ne hanno celata una parte!
Veniamo poi a parlare della natura dell'umano/drago, che è già stata ripresa in qualche altro libro. Nella "Signora dei Draghi" la cattiva è un drago sotto false sembianze umane. E' una curiosa piega che stanno prendendo le opere moderne, in effetti, la tendenza a confondere le identità di creature umane e mitologiche assieme. Gli "ibridi" sono temi molto sfruttati di questi tempi (come anche in questo libro), e penso per la felicità di molti. Poi la storia di Damlo è simile... Testa di drago, cuore di umano. Il tema è anche nei libri "Il risveglio dell'Ombra" e il "Predatore di Magia". Ognuno dà a quest'unione un significato diverso, ma sempre di unione si tratta alla fine!
In sostanza? Penso che sia un libro da leggere, lo consiglio, e vi terrà inchiodati alle pagine fino alla fine. Peccato per qualche tiratella un po' scontata e che lascia in bocca un sapore di dejà vu! Per il resto, psicologia dei personaggi approfondita, anche originale, stile di scrittura dell'autore non complesso ma fluido e che si lascia "scorrere" facilmente. Non una lettura impegnativa, bensì un ottimo modo per trascorrere qualche ora in casa, nascosti sotto le coperte. Vale la pena di comprarlo e leggerlo!